In
termini di raccolta differenziata Torino registra ottimi risultati rispetto ad
altre città in Italia, anche grazie al sistema della raccolta porta a porta, che
coinvolge circa 400.000 cittadini.
Nel
2012 il 42,2% dei nostri rifiuti è stato
raccolto in modo differenziato e dunque avviato al recupero invece che essere
smaltito in discarica. Nei 12 quartieri
in cui è attivo il porta a porta questa percentuale è arrivata a una media del
60% circa (fonte Amiat).
Tuttavia
ci sono ancora troppe zone in cui i cassonetti separati non esistono o sono
sotto-utilizzati.
In
centro per esempio, non si trovano cassonetti per la raccolta dell’umido o
della plastica e pochi palazzi hanno i raccoglitori per la carta. Bar e locali
sono gli unici ad avere un cassonetto per il vetro.
In
zone come il quartiere San Paolo non c’è la raccolta porta a porta e i
cassonetti differenziati sono in numero
molto limitato e a notevole distanza l’uno dall’altro, il che distoglie
molti cittadini dall’utilizzarli.
Con
risultati vergognosi: odori
sgradevoli, degrado e sporcizia non imbrattano solo le strade del sud Italia,
come ci hanno abituato a credere i media, le stesse immagini si possono trovare
anche qui.
Il problema della raccolta dei rifiuti è molto più vicino di quello
che pensiamo. Se vogliamo evitare di finire nella stessa spiacevole situazione,
dobbiamo fare qualcosa. È necessario l’impegno di tutti per sgravare il lavoro
dei netturbini e il livello delle discariche.
Qualche
consiglio pratico:
-
Nel 2012 abbiamo prodotto a Torino 458.560 tonnellate di rifiuti, pari a circa
503kg per abitante. Nelle nostre case possiamo iniziare a diminuire la quantità
di spazzatura che produciamo con qualche piccolo accorgimento.
·
Quando si fa la spesa,
privilegiare prodotti con confezioni limitate o inesistenti. Molti prodotti
sono confezionati in sacchetti di plastica, successivamente chiusi in un
astuccio di cartone (riso e cereali, dentifricio, prodotti da forno come fette
biscottate, biscotti, schiacciatine ecc.): non lasciatevi abbagliare dai colori
dell’astuccio esterno, è del tutto inutile!
·
Comprare frutta e verdura
al mercato è l’ideale: gli unici imballaggi sono i sacchetti di carta che
possono essere utilizzati per raccogliere l’umido e i sacchetti di plastica per
il secco.
-
A Torino nel 2012 sono state raccolte 11.573 tonnellate di plastica (bottiglie
d’acqua, flaconi dei detersivi e dei prodotti per l’igiene, imballaggi). La
plastica è allo stesso tempo benedizione e maledizione dei nostri tempi. È
l’emblema della praticità delle nostre vite, ma è anche il cancro della terra. Dobbiamo
ridurne drasticamente l’utilizzo:
·
Si può bere l’acqua del
rubinetto o delle caraffe filtranti (preferire le aziende che ritirano i filtri
e li recuperano).
·
È sufficiente un
contenitore da riempire alla spina per ammorbidente, detersivo per i piatti,
detersivo per la lavatrice (eventualmente un secondo contenitore da tenere per
sicurezza ed evitare di ritrovarsi senza detergente).
·
Si possono acquistare
prodotti in formato famiglia per limitare le confezioni.
·
Inoltre come consumatori
abbiamo un potere di cui non ci rendiamo conto: se rifiutiamo di comprare
prodotti i cui imballaggi sono enormemente più grossi (ed inutili), come ad esempio
i prodotti high-tech, i produttori saranno costretti a riproporre confezioni
più limitate. Dobbiamo esserne convinti, il cambiamento parte da noi: siamo
tanti e possiamo metterli alle strette se rifiutiamo le insostenibili logiche
commerciali.
-
Procurarsi dei contenitori molto grossi (da mettere magari sul balcone) in cui
raccogliere plastica, vetro e carta, in modo da dedicare solo 2 o 3 volte al
mese per svuotarli nel cassonetto più vicino. Ovviamente l’ideale sarebbe
andarci a piedi, ma se i cassonetti sono troppo lontani o i contenitori troppo
grossi, si può approfittare di un’uscita obbligata in auto e fare una
deviazione.
Per
concludere vi segnalo uno strumento utile e poco conosciuto per migliorare la nsotra raccolta differenziata: Dizionario dei rifiuti