lunedì 28 ottobre 2013

Raccolta differenziata a Torino

In termini di raccolta differenziata Torino registra ottimi risultati rispetto ad altre città in Italia, anche grazie al sistema della raccolta porta a porta, che coinvolge circa 400.000 cittadini.
Nel 2012  il 42,2% dei nostri rifiuti è stato raccolto in modo differenziato e dunque avviato al recupero invece che essere smaltito in discarica. Nei  12 quartieri in cui è attivo il porta a porta questa percentuale è arrivata a una media del 60% circa (fonte Amiat).
Tuttavia ci sono ancora troppe zone in cui i cassonetti separati non esistono o sono sotto-utilizzati.
In centro per esempio, non si trovano cassonetti per la raccolta dell’umido o della plastica e pochi palazzi hanno i raccoglitori per la carta. Bar e locali sono gli unici ad avere un cassonetto per il vetro.
In zone come il quartiere San Paolo non c’è la raccolta porta a porta e i cassonetti differenziati sono in numero  molto limitato e a notevole distanza l’uno dall’altro, il che distoglie molti cittadini dall’utilizzarli.
Con risultati vergognosi: odori sgradevoli, degrado e sporcizia non imbrattano solo le strade del sud Italia, come ci hanno abituato a credere i media, le stesse immagini si possono trovare anche qui.
Il problema della raccolta dei rifiuti è molto più vicino di quello che pensiamo. Se vogliamo evitare di finire nella stessa spiacevole situazione, dobbiamo fare qualcosa. È necessario l’impegno di tutti per sgravare il lavoro dei netturbini e il livello delle discariche.

Qualche consiglio pratico:
- Nel 2012 abbiamo prodotto a Torino 458.560 tonnellate di rifiuti, pari a circa 503kg per abitante. Nelle nostre case possiamo iniziare a diminuire la quantità di spazzatura che produciamo con qualche piccolo accorgimento.
·         Quando si fa la spesa, privilegiare prodotti con confezioni limitate o inesistenti. Molti prodotti sono confezionati in sacchetti di plastica, successivamente chiusi in un astuccio di cartone (riso e cereali, dentifricio, prodotti da forno come fette biscottate, biscotti, schiacciatine ecc.): non lasciatevi abbagliare dai colori dell’astuccio esterno, è del tutto inutile!
·         Comprare frutta e verdura al mercato è l’ideale: gli unici imballaggi sono i sacchetti di carta che possono essere utilizzati per raccogliere l’umido e i sacchetti di plastica per il secco.
- A Torino nel 2012 sono state raccolte 11.573 tonnellate di plastica (bottiglie d’acqua, flaconi dei detersivi e dei prodotti per l’igiene, imballaggi). La plastica è allo stesso tempo benedizione e maledizione dei nostri tempi. È l’emblema della praticità delle nostre vite, ma è anche il cancro della terra. Dobbiamo ridurne drasticamente l’utilizzo:
·         Si può bere l’acqua del rubinetto o delle caraffe filtranti (preferire le aziende che ritirano i filtri e li recuperano).
·         È sufficiente un contenitore da riempire alla spina per ammorbidente, detersivo per i piatti, detersivo per la lavatrice (eventualmente un secondo contenitore da tenere per sicurezza ed evitare di ritrovarsi senza detergente).
·         Si possono acquistare prodotti in formato famiglia per limitare le confezioni.
·         Inoltre come consumatori abbiamo un potere di cui non ci rendiamo conto: se rifiutiamo di comprare prodotti i cui imballaggi sono enormemente più grossi (ed inutili), come ad esempio i prodotti high-tech, i produttori saranno costretti a riproporre confezioni più limitate. Dobbiamo esserne convinti, il cambiamento parte da noi: siamo tanti e possiamo metterli alle strette se rifiutiamo le insostenibili logiche commerciali.
- Procurarsi dei contenitori molto grossi (da mettere magari sul balcone) in cui raccogliere plastica, vetro e carta, in modo da dedicare solo 2 o 3 volte al mese per svuotarli nel cassonetto più vicino. Ovviamente l’ideale sarebbe andarci a piedi, ma se i cassonetti sono troppo lontani o i contenitori troppo grossi, si può approfittare di un’uscita obbligata in auto e fare una deviazione.

Per concludere vi segnalo uno strumento utile e poco conosciuto per migliorare la nsotra raccolta differenziata: Dizionario dei rifiuti


mercoledì 23 ottobre 2013

Perché EcologicaLmente?

Per fare ecologia locale, per educare la propria mente a rispettare la natura e a rendere più sostenibile la città in cui viviamo.

Dopo vari tentennamenti, mi decido a scrivere. Sarà la voglia di esprimersi, sarà l’urgenza del problema… insomma, eccomi qui, a discutere di questioni ambientali, proporre soluzioni, diffondere buone pratiche, instillare speranza e buone abitudini!

Arriva sul web la voce di EcologicaLmente, un osservatorio sulla sostenibilità ambientale di Torino, uno strumento per promuoverla e migliorarla, una piattaforma a disposizione di chi vuole parlarne nella propria città per una "green city life".